CONCORSO PUBBLICO DI PROGETTAZIONE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA LUDOTECA PER BAMBINI

 

Il progetto, che si colloca in un’area marginale del parco “Biblioteca degli Alberi”, sfrutta la sua posizione decentrata per fungere da nuovo collegamento, su piani verticali, tra l’esistente (edificio dei Beni Stabili e Piazza Gae Aulenti) e il nuovo (parco). In questo senso, la tematica dei percorsi, che affiora nel progetto del parco, riemerge nell’edificio. Il parco infatti, va a riprendersi gli spazi perduti, abbracciando la ludoteca e portandola all’interno del parco stesso. L’effetto è quello di un edificio avvolto nel verde, a volte sovrastato da esso, e con un dialogo fisico e visivo continuo con “Biblioteca degli Alberi”.

In presenza degli accessi al lotto, si è creato un percorso che avvolge l’edificio all’interno di una nuova collina, articolata in aree tematiche delimitate da percorsi che riprendono la geometria frammentata del parco. Quest’ultima viene citata anche sul fronte principale dell’edificio tramite una maglia di tubolari, finalizzati anche alla raccolta delle acque meteoriche.

L’edificio in facciata si presenta come una grossa scatola trasparente aperta verso il parco, al fine di rafforzare i collegamenti visivi tra le aree verdi retrostanti ed antistanti. Unica eccezione alla regola è costituita da una fascia di oscuramento in legno, che crea luoghi protetti ad ogni piano dell’edificio.

La ludoteca si articola su tre livelli, divisi per aree tematiche, ognuno con una sua specifica caratterizzazione. Il piano terra, che si trova ad una quota inferiore rispetto al resto del parco “Biblioteca degli Alberi”, ospita le funzioni più strettamente connesse al gioco. E’ interamente attraversabile nella sua lunghezza e collega un verde pubblico (quello del parco principale) ad un verde più privato (“la Buca”), luogo protetto ed esclusivamente destinato ai bambini. A questo livello quindi, l’edificio è un vero e proprio ”filtro” del verde. Ogni ambiente è studiato e disegnato, in base alla sua destinazione d’uso, in modo da essere una fonte continua di gioco, dove i bambini possono con la fantasia saltare da una riva all’altra del fiume, seguire come in una fiaba i sassi e il sentiero nella foresta, per essere condotti nel loro piccolo bosco verde (la “Buca”). Tutto richiama la natura e il parco anche negli ambienti costruiti, in cui il bambino diventa attore principale fino a plasmare il suo spazio disegnando su pareti idrosensibili (come nell’aula Relax). Gli ambienti del gioco, ben illuminati dal lato e dall’alto, sono separati da quelli di servizio (posti sul lato nord). Anche questi ultimi sono pensati come fonte di gioco: l’ascensore, per esempio, rimanda all’idea della salita alla casa sull’albero.

Il primo piano va a riprendere la quota baricentrica del parco “Biblioteca degli Alberi” ed è quindi caratterizzato da un ulteriore affaccio su di esso dato da una grande terrazza (che funge anche da spazio di ombreggiamento al livello d’accesso). Il suo interno è caratterizzato dallo spazio della biblioteca, integrata da un’aula studio. Inoltre, a questo piano, è possibile accedervi anche dal nuovo percorso sito sulla collina progettata. L’ultimo piano, dedicato all’incontro tra genitori e personale educativo, nonché agli uffici, si trova alla quota degli altri uffici presenti in zona. In questo modo il progetto richiama l’articolazione del tessuto urbano circostante, differenziando il livello del verde da quello del costruito.

La collina, che avvolge il padiglione e parzialmente lo sovrasta, rende possibile la destinazione a verde dell’intera superficie del lotto. Parte dell’edificio risulta quindi percorribile in copertura, seguendo un gioco ambivalente in cui la collina diventa tetto verde e il tetto collina stessa. Infine la copertura verde e il parziale interramento isolano il complesso dal frastuono cittadino assicurando il globale comfort interno degli ambienti.

L’inserimento del verde è motivato non soltanto da una presa di coscienza dell’importanza che la metropoli con i sui grandi parchi e la sua recente politica ambientale attribuisce all’elemento naturale, ma è anche l’esito di una ricerca sulle più attuali soluzioni di sostenibilità, che consentono all’edificio di ridurre il proprio fabbisogno energetico provvedendo in parte al suo stesso approvvigionamento grazie allo sfruttamento delle risorse naturali.

Il progetto, che si colloca in un’area marginale del parco “Biblioteca degli Alberi”, sfrutta la sua posizione decentrata per fungere da nuovo collegamento, su piani verticali, tra l’esistente (edificio dei Beni Stabili e Piazza Gae Aulenti) e il nuovo (parco). In questo senso, la tematica dei percorsi, che affiora nel progetto del parco, riemerge nell’edificio. Il parco infatti, va a riprendersi gli spazi perduti, abbracciando la ludoteca e portandola all’interno del parco stesso. L’effetto è quello di un edificio avvolto nel verde, a volte sovrastato da esso, e con un dialogo fisico e visivo continuo con “Biblioteca degli Alberi”.

In presenza degli accessi al lotto, si è creato un percorso che avvolge l’edificio all’interno di una nuova collina, articolata in aree tematiche delimitate da percorsi che riprendono la geometria frammentata del parco. Quest’ultima viene citata anche sul fronte principale dell’edificio tramite una maglia di tubolari, finalizzati anche alla raccolta delle acque meteoriche.

L’edificio in facciata si presenta come una grossa scatola trasparente aperta verso il parco, al fine di rafforzare i collegamenti visivi tra le aree verdi retrostanti ed antistanti. Unica eccezione alla regola è costituita da una fascia di oscuramento in legno, che crea luoghi protetti ad ogni piano dell’edificio.

La ludoteca si articola su tre livelli, divisi per aree tematiche, ognuno con una sua specifica caratterizzazione. Il piano terra, che si trova ad una quota inferiore rispetto al resto del parco “Biblioteca degli Alberi”, ospita le funzioni più strettamente connesse al gioco. E’ interamente attraversabile nella sua lunghezza e collega un verde pubblico (quello del parco principale) ad un verde più privato (“la Buca”), luogo protetto ed esclusivamente destinato ai bambini. A questo livello quindi, l’edificio è un vero e proprio ”filtro” del verde. Ogni ambiente è studiato e disegnato, in base alla sua destinazione d’uso, in modo da essere una fonte continua di gioco, dove i bambini possono con la fantasia saltare da una riva all’altra del fiume, seguire come in una fiaba i sassi e il sentiero nella foresta, per essere condotti nel loro piccolo bosco verde (la “Buca”). Tutto richiama la natura e il parco anche negli ambienti costruiti, in cui il bambino diventa attore principale fino a plasmare il suo spazio disegnando su pareti idrosensibili (come nell’aula Relax). Gli ambienti del gioco, ben illuminati dal lato e dall’alto, sono separati da quelli di servizio (posti sul lato nord). Anche questi ultimi sono pensati come fonte di gioco: l’ascensore, per esempio, rimanda all’idea della salita alla casa sull’albero.

Il primo piano va a riprendere la quota baricentrica del parco “Biblioteca degli Alberi” ed è quindi caratterizzato da un ulteriore affaccio su di esso dato da una grande terrazza (che funge anche da spazio di ombreggiamento al livello d’accesso). Il suo interno è caratterizzato dallo spazio della biblioteca, integrata da un’aula studio. Inoltre, a questo piano, è possibile accedervi anche dal nuovo percorso sito sulla collina progettata. L’ultimo piano, dedicato all’incontro tra genitori e personale educativo, nonché agli uffici, si trova alla quota degli altri uffici presenti in zona. In questo modo il progetto richiama l’articolazione del tessuto urbano circostante, differenziando il livello del verde da quello del costruito.

La collina, che avvolge il padiglione e parzialmente lo sovrasta, rende possibile la destinazione a verde dell’intera superficie del lotto. Parte dell’edificio risulta quindi percorribile in copertura, seguendo un gioco ambivalente in cui la collina diventa tetto verde e il tetto collina stessa. Infine la copertura verde e il parziale interramento isolano il complesso dal frastuono cittadino assicurando il globale comfort interno degli ambienti.

L’inserimento del verde è motivato non soltanto da una presa di coscienza dell’importanza che la metropoli con i sui grandi parchi e la sua recente politica ambientale attribuisce all’elemento naturale, ma è anche l’esito di una ricerca sulle più attuali soluzioni di sostenibilità, che consentono all’edificio di ridurre il proprio fabbisogno energetico provvedendo in parte al suo stesso approvvigionamento grazie allo sfruttamento delle risorse naturali.

 

 

Silvia Lagori Architetto

Progettazione degli interni, pratiche comunali e catastali, certificazioni energetiche

Ci occupiamo anche di sanatorie (per lavori mai dichiarati o eseguiti in difformità), volture per successioni, accessi agli atti in comune o catasto

Lavoriamo su Milano e provincia (es. zona Sempione, Sarpi, Isola, Centrale, Certosa, Fiera, Vercelli, De Angeli, City Life, Porta Nuova, Porta Romana, Bocconi, Sant’Ambrogio, Porta Venezia, Buenos Aires, Piola, Politecnico, Ticinese, Navigli, Niguarda, Bicocca, Città Studi, San Siro, Bonola, Lampugnano, QT8, Portello, Bollate, Baranzate, Bovisa, Affori, Sesto San Giovanni)

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